Politiche agricole, dal locale al globale

Dalla Politica Agricola Comune, che premia oggi le grandi estensioni di monocolture a scapito dell’agricoltura contadina di piccola scala, alle politiche nazionali inefficaci per un vero accesso alla terra e alle risorse, fino alle misure inesistenti per il ricambio generazionale.
Il tutto, nella cornice di una possibile deregolamentazione possibile dei nuovi OGM, della restrizione dei diritti contadini alle sementi e della digitalizzazione e robotizzazione dell’agricoltura, con conseguente precarizzazione del lavoro agricolo e potenziale aumento di fenomeni di sfruttamento e caporalato.

Le politiche agricole, oggi, non sono a misura delle realtà contadine.
Eppure, esistono quadri normativi globali, come il Trattato internazionale sulle risorse genetiche o la Dichiarazione ONU sui diritti dei contadini (UNDROP), così come le Linee guida sull’accesso alla terra e per la pesca di piccola scala.
Sono principi fatti scolpire nel diritto internazionale dalla lotta trentennale dei movimenti contadini, e offrono appigli per costruire alleanze, campagne e iniziative che aprano nuovi spazi di riconoscimento e redistribuzione a favore dell’agroecologia.

Accanto a questi, un gran numero di esperienze territoriali ha ottenuto negli anni migliori opportunità di accesso ai mercati e alle risorse, tramite politiche agricole o del cibo dedicate su scala comunale e regionale.

Partendo da un confronto sullo stato dell’arte, il tavolo si occuperà di discutere e individuare possibili questioni rilevanti verso le quali convergere con iniziative, campagne o attività nel prossimo futuro.